Il Governo ha trasmesso il 25/4 al Parlamento il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR),
con investimenti per un totale di 222,1 MLD.
Nel corposo pacchetto di riforme, la PA, la giustizia, la semplificazione, la concorrenza, in sei missioni.
La sesta missione “Salute” stanzia 18,5 MLD per rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio e digitalizzare il SSN: con l’assistenza di prossimità diffusa e l’attivazione di 1.288 Case e 381 Ospedali di comunità, con 602 Centrali Operative Territoriali, si potenzia l’assistenza domiciliare , la telemedicina, con l’aggiornamento del parco tecnologico sanitario (acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature) e delle infrastrutture ospedaliere e tecnologiche, la formazione…
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“Era ora -dichiara il Sindacato Confintesa-Ugs- che dopo anni di tagli sciagurati al SSN, dalla famosa lettera
della BCE di Trichet nel 2011, passando successivamente per Monti, Letta, Renzi e Gentiloni si invertisse
il trend del folle definanziamento della sanita’ pubblica e convenzionata: 37 MLD di euro in meno,
secondo la Fondazione Gimbe, in nove anni.
Con una spesa sanitaria media di 1.844 euro a persona, la meta’ (!!) di Germania o Francia e comunque inferiore di molto a quella di altri paesi europei
abbiamo affrontato la pandemia in condizioni logistiche drammatiche (posti letto ospedalieri/abitante; posti totali in terapia intensiva; operatori sanitari medici e infermieri/abitante; la medicina territoriale abbandonata, ecc.)
e il risultato si e’ visto….
Ora -conclude Confintesa-Ugs- finalmente l’inversione di rotta e il rifinanziamento del SSN. Meglio tardi che mai.