Nella Nota Aggiuntiva al DEF (Documento di Economia e Finanza) 2021, approvata da poco dal Governo, è allegramente comparso, introdotto in ultimo, il Disegno di legge “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata – articolo 116, comma 3, Costituzione”.
L’articolo 116 sopracitato prevede, ben 23 materie (tra cui «la tutela della salute») per le quali alle Regioni ordinarie possono essere attribuite “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”.
Pertanto, con il Disegno di Legge introdotto furtivamente si conferirebbe tra l’altro alle Regionipotestà legislativa esclusiva sulla tutela della salute, sottraendola cosi’ alla potestà concorrente del Parlamento.
In altre parole, si sancirebbe la morte per demolizione della Legge 833/78 istitutiva del SSN e del suo carattere di omogeneita’ nazionale, pubblico e universalistico, la suddivisione ufficiale del Servizio sanitario nazionale in 21 Servizi sanitari regionali diversi, con future possibili caratteristiche completamente diseguali: dalle sigle e dai nomi (oggi gia’ allegramente cangianti) alle contrattualistiche dei dipendenti, all’intera organizzazione normativa delle Asl e ai principi fondamentali.
In linea con il disegno UE di disintegrazione e svuotamento degli Stati nazionali, per l’arroccamento del Potere agli Gnomi Eurocrati di Bruxelles, con qualche offa alle Autonomie Locali e in linea con l’azione politica di Draghi e del ministro Speranza, nonostante l’ipocrisia delle continue false dichiarazioni contrarie.
Ma poiche’ al peggio non c’e’ mai fine, oltre allo sciagurato predetto Disegno di legge sull’autonomia differenziata, con la stessa Nota aggiuntiva 2021, in contrasto con quanto era previsto dal PNRR, si prevede una bella riduzione di finanziamenti del SSN fino al 2024, resa ancor più devastante dalle tendenze inflazionistiche attuali.
Cosi’ nessun Servizio sanitario regionale pubblico, comprese le regioni “forti” che hanno richiesto l’autonomia, sarà in grado di mantenersi e ci si troverà di fronte a un dilemma: aumentare la pressione fiscale regionale o lasciare via libera all’imprenditoria privata nella salute. Oppure tutte e due, perche’ no… Era quanto stanno perseguendo da anni, frutto marcio della revisione costituzionale progressista del Titolo V a suo tempo varata e della sistematica serie di tagli di Monti, Renzi, Letta, Gentiloni e compagni vari.
Un disegno di colpo finale e demolizione del SSN, strumento di tutela della salute uguale su tutto il territorio nazionale e “per tutte le tasche”, e sua sostituzione in parte con con un insieme di sotto-sistemi caotici, in parte in mano a oligarchie private, frantumato per Regione e per Classi piu’ o meno abbienti o impoverite. Facciamo appello a tutti gli uomini di buona volonta’ per provare a fermare questo scempio.