IL SISTEMA SANITARIO COME LE PARTECIPAZIONI STATALI?
Cari colleghi,
come ben noto, per Partecipazioni Statali si intende(va) un intervento dello Stato -a nostro avviso primario- diretto o attraverso Enti pubblici di gestione, in settori ritenuti strategici, di impresa e/o di finanza, con il possesso di quote azionarie per parte o per il tutto. E gli altri tradizionali settori di intervento dello Stato, come si dovrebbero allora definire ? E cioe’ Esteri, Interno, Istruzione, P.A., Trasporti, Infrastrutture, Ambiente, Istruzione, Giustizia, la stessa Difesa…..Possiamo permetterci di definirli secondari? Probabilmente si’. Le prime infatti, piu’ modernamente sviluppatesi, sono molto, ma molto piu’ importanti, per il semplice fatto che riguardano settori vitali, a monte delle tradizionali funzioni statali, visto che controllano l’energia, le telecomunicazioni, l’industria piu’ sofisticata e di alto livello e degli armamenti, l’alta tecnologia e l’informatica….Come potremmo pensare infatti, ad esempio, alla Difesa repubblicana, se non controllassimo energia, telecomunicazioni e informatica? Perche’ allora, se nessuno vuole giustamente privatizzare la Giustizia o la Difesa, la cui stessa idea appare folle, dovremmo privatizzare cio’ che e’ alla base di queste, magari svendendole, magari a societa’ estere? Come ad esempio fu bruscamente ricordato ad un improvvido ex-Presidente del Consiglio, allorquando difendendo maldestramente la privatizzazione di Telecom (ultima societa’ di telefonia rimasta italiana) fu allertato dal COPASIR -Comitato Parlamentare Sicurezza della Repubblica- che le comunicazioni riservate e non, dalla Presidenza della Repubblica agli Alti Vertici Militari, NON potevano passare sotto il controllo di Gruppi Privati e in mano straniera….!
Allo stesso modo vorremmo non sommessamente ricordare che la Tutela della Salute deve rimanere in mani pubbliche -e non come una delle tradizionali funzioni statali, gia’ peraltro importantissime- ma come fosse (e quale e’ !) una primaria Partecipazione Statale. Senza fare la miseranda fine di molte di queste, gia’ ormai volate in mani non italiane… Per il semplicissimo fatto che riguarda la vita stessa degli Italiani (e anche degli stranieri in Italia…) e NON puo’ essere consegnata a chicchessia! Dovremmo riflettere un po’ piu’ spesso sul fatto che l’ideologia neo-liberista, che ci presentano come la panacea ai mali del pubblico, rappresenta invece la foglia di fico degli insaziabili appetiti dei grandi gruppi finanziari internazionali e delle loro tentacolari collegate, anche sanitarie. L’apparato della sanita’, finalizzato al bene comune della salute, deve certamente essere risanato e riefficientato, senza passare pero’ dalla padella dello sfascio alla brace del privato e -magari, perche’ no, visto che siamo in fase di degrado- agli obsoleti concetti ottocenteschi (e di qualche ricco magnate di oggi) di “beneficenza” dal sentore di carita’ pelosa…. La tutela della salute da parte del pubblico o dell’accreditato e’ un cardine e parametro fondamentale di una societa’ giusta e realmente sociale e democratica.
UGS MEDICI